La mia musa
Chiedo scusa alla mia musa parlo al canto e alla sua prosa è una vecchia storia offesa qui con me senza pretesa le tue note sono il manto come battiti d’incanto fanno stridere il cemento rinforzando il cuore e il vanto chiedo scusa mia sovrana sei la guida e la mia meta sei brillante e maestosa la passione è già tua sposa le mie vene sono strade per raggiungere il mistero di una via d’ispirazione su uno sfondo bianco e nero prendi il mondo per la mano sui sentieri d’armonia la tua voce è un primo piano dolce come litania sosterrò la tua bellezza uguale al senso dello spazio manerrò la tua ricchezza purchè il tempo paghi il dazioagli dei della giustizia doneremo il tuo valore siamo in cerca d’armistizio per corrompere il tuo umore la tua vita non ha pace pochi al mondo ne hanno fede c’è chi ascolta ma non tace e mai diventerà tuo erede a chi crea noiosi canti tu non cedi sentimenti a chi ruba note ai santi vendi loro i pentimenti padre grida a chi ha creato questa musa ispiratrice dacci ancora un po’ di fiato per cantare quel che dice i tuoi colori perdon senso se cambiamo successione ma userai l’arcobaleno che è la chiave per l’unione la profondità del tempo è uno spettacolo d’argento chiedo scusa dolce musa aiuta l’uomo e il suo lamento scheda e voto a maggioranza al tuo pensiero che è speranza ricreare il tuo creato per riprenderne coscienza sangue e lacrime saremo e come inchiostro scriveremo la mia musa è contagiosa il suo futuro eleggeremo è la musica che ascolta dona luce a chi è ispirato trova il senso alla tua vita quando ascolti il suo passato è una musica stravolta da uno stato indifferente offriamo pace al suo dolore mettiamo in croce chi non sente
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